The Shard
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The Shard

Renzo Piano Building Workshop

The Shard
Scritto da Renzo Piano Building Workshop -

La London Bridge Tower di Renzo Piano recentemente inaugurata, ribattezzata The Shard, la “Scheggia” di cristallo lanciata contro il cielo, è il fulcro dell’intervento di riqualificazione del quartiere attorno alla London Bridge Station, nodo nevralgico del trasposto londinese dove, tra treni, autobus e metropolitana, transitano 200.000 persone al giorno.
Il nuovo grattacielo non si inserisce in un sistema già consolidato di edifici alti, la sua forma piramidale rimanda piuttosto a un retaggio di visioni passate come gli alberi delle navi ormeggiate nella vicina Pool of London o come le guglie a spirale delle chiese di Christopher Wren, citate da Renzo Piano. La sua sagoma svettante sorprendentemente leggera non impatta con prepotenza nello skyline londinese ma si delinea come punto di riferimento dell’area di Southwark a sud del Tamigi, di cui l’amministrazione della città ha pianificato il rilancio. La sua forma è anche pensata per poter accogliere nel migliore dei modi un mix funzionale: uffici di grandi dimensioni fino al 28esimo piano, un hotel a cinque stelle nella zona intermedia, appartamenti a partire dal 63esimo piano. Gli ultimi 4 livelli, dal 68 al 72, sono pubblici e ospitano una galleria panoramica da cui ammirare la città a 360 gradi. L’accesso al pubblico è stato considerato imprescindibile per un edificio così emblematico e l’uso misto di destinazioni e funzioni lo rende disponibile ai cittadini nell’arco dell’intera giornata.
Otto frammenti di vetro definiscono la forma piramidale dell’edificio, otto lati asimmetrici che non si incrociano e ricevono i raggi del sole in tempi e inclinazioni diverse, costruiti attorno ad un parallelepipedo centrale in cemento armato e metallo che contiene la struttura portante e gli ascensori. In funzione della sostenibilità ambientale la doppia pelle della facciata passiva utilizza vetri a basso contenuto di ferro e ospita nell’intercapedine tende a rullo meccanizzate per l’ombreggiamento mentre le fratture tra gli elementi permettono la ventilazione naturale dei giardini d’inverno inseriti lungo tutto l’edificio, utilizzabili come sale riunioni o spazi di relax per gli uffici.
L’architetto, inoltre, ha raccolto la sfida dell’amministrazione londinese che chiedeva di non progettare parcheggi per dimostrare che è possibile densificare la città disincentivando l’uso del mezzo privato. La torre infatti dispone solo di 48 posti auto riservati agli handicappati e di fatto obbligherà le migliaia di persone che ospiterà ogni giorno a prendere i mezzi pubblici nella London Bridge Station, praticamente inglobata nella base del grattacielo.
Il progetto prevede anche la riqualificazione del piazzale della stazione con la rimozione della copertura esistente sostituita da una struttura vetrata, il trasferimento delle attività commerciali per creare connessioni visive tra la stazione ferroviaria, degli autobus e dei taxi. A completamento del progetto di rigenerazione del quartiere due nuove piazze dovrebbero attirare l’attenzione del pubblico su quest’area trascurata della città.


Location: London, UK
Client:
Sellar Property Group
Completion:
2012
Gross Floor Area:
126.712 m2
Architects:
Renzo Piano Building Workshop, architects in collaboration with Adamson Associates
Design Team:
Phase One 2000-2003 - J. Moolhuijzen, N. Mecattaf, W.Matthews with D.Drouin, A.Eris, S.Fowler, H.Lee, J.Rousseau, R.Stampton, M.van der Staay and K.Doerr, M.Gomes, J.Nakagawa, K.Rottova, C.Shortle; O.Aubert, C.Colson, Y.Kyrkos
Phase Two, 2004-2012 - J. Moolhuijzen, W.Matthews, B.Akkerhuis, G.Bannatyne, E.Chen, G.Reid with O.Barthe, J.Carter, V.Delfaud, M.Durand, E.Fitzpatrick, S.Joly, G.Longoni, C.Maxwell-Mahon, J.B.Mothes, M.Paré, J.Rousseau, I.Tristrant, J.Winrow and O.Doule, J.Leroy, L.Petermann; O.Aubert, C.Colson, Y.Kyrkos
Main Contractor:
Mace

Consultants
Phase One 2000-2003
Structural and Services:
Ove Arup & Partners
Vertical Transportation:
Lerch, Bates & Associates
Consulting Architect:
Broadway Malyan
Phase Two, 2004-2012
Structural:
WSP Cantor Seinuk
Building Services:
Ove Arup & Partners
Vertical Transportation:
Lerch, Bates & Associates
Cost Consultant:
Davis Langdon
Landscape:
Townshend Architects
Executive Architect for the Station:
Pascall+Watson

Suppliers
Facades:
Scheldebouw
Steelwork:
Severfield Reeve
Concrete:
Byrne Brothers
Station Facade & Roof:
Seele
Lifts:
Kone
Glass:
Pilkington
Glass Coating:
Interpane
Washrooms:
Swift Horsman
Sanitaryware:
Ideal Standard, Armitage Shanks
Stone:
Grants of Shoreditch, Savema
Lighting:
iGuzzini
Revolving Doors:
Boon Edam & EA Doors
Brick:
Yorkshire Handmade Bricks
Architectural Metalwork, Staircases:
Glazzards

Photo by :
1-11 © Rob Telford, 2 © Huffington Post – Panorama, 3 © Potto from Skyscrapercity, 4/8-12/14 © Michel Denancé, 9-15 © Paul Raftery , 10 © Nikolas Ventourakis

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