Campus Luigi Einaudi
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Campus Luigi Einaudi

Foster + Partners

Campus Luigi Einaudi
Scritto da Francesco Pagliari -
I nuovi edifici universitari insistono sull’area un tempo occupata dal complesso industriale Italgas a Torino, a poca distanza dal centro cittadino, fronteggiando il corso del fiume Dora Riparia. Sette edifici per due Facoltà, Giurisprudenza e Scienze Politiche, con la grande Biblioteca universitaria che riunisce cinque nuclei librari di distinta provenienza, e con l’insieme delle strutture didattiche - aule e laboratori -, amministrative, d’accoglienza e ristoro, che caratterizzano la concezione contemporanea dell’Università. Il progetto generale dà forma ad un insediamento complesso ed articolato: gli edifici si assestano sul perimetro di un’area che, semplificando, si potrebbe definire triangolare, al cui interno si determina la centralità degli spazi aperti, percorsi pavimentati ed aree verdi con importante alberatura, con il grande e dilatato spazio aperto su pianta circolare a fungere da luogo d’incontro e di sosta, luogo di scambio, luogo di distribuzione. L’insediamento è fortemente permeabile, attraverso molteplici direzioni. Gli edifici sono infatti comunicanti, per mezzo di collegamenti-ponte che operano a partire dal primo piano, e lasciano passaggi intermedi al piano terra, in modo da consentire attraversamenti e permeabilità: il gruppo di tre edifici, che ospita principalmente la Biblioteca, è prospiciente il lungo Dora, il secondo gruppo di quattro edifici, con le aule per le Facoltà e le strutture didattiche, è più all’interno dell’area. La definizione unitaria dell’insediamento universitario, pur nella sua articolata espressione di pianta e destinazioni funzionali, si basa sulla composizione architettonica. Gli edifici presentano una costante e precisa connotazione delle facciate, suddivise nei vari piani dalla continuità delle vetrate a lastre che corrono lungo il perimetro degli edifici, anche nel tracciato curvilineo dei prospetti che si rastremano con decisione in parte dei vertici di pianta. Le fasce a marcapiano, in pannelli pieni rivestiti di lamiere in alluminio ondulato e verniciato forniscono ulteriore continuità nella direzione orizzontale. I materiali evidenziano distinte tonalità di grigio ed argento; e differenti sono i gradi di trasparenza nelle laste vetrate. Elemento che fonda il riferimento simbolico e funzionale dell’insediamento è l’insieme della copertura. Una struttura reticolare ad arconi e travi sostiene la copertura vera e propria, formata da una membrana impermeabile in fibra di vetro rivestita di teflon, ad elevate caratteristiche di resistenza meccanica e di stabilità nei confronti degli agenti atmosferici. La copertura si dilata ad unificare “sotto un medesimo tetto”, senza cesure, i sette edifici, espletando il compito di simboleggiare l’unità dell’insediamento, inducendo una caratterizzazione a forte valenza d’immagine. L’aggetto della copertura sui vari fronti fornisce soluzione ai problemi derivanti dal soleggiamento, nelle diverse stagioni, consentendo ottimali rapporti fra soleggiamento ed ombra, in modo da introdurre negli ambienti interni condizioni d’abitabilità e comfort visivo qualitativamente rilevanti, tanto che è possibile collocare postazioni di studio direttamente verso le facciate. All’interno, l’area distributiva centrale per entrambi i nuclei si accentua con paritetico rilievo architettonico: a pianta circolare, gli spazi si elevano per l’intera altezza degli edifici e sono permeati da un’affascinante luce zenitale. Nella Biblioteca, le scale si librano con eleganza e arditezza al centro dello spazio, una struttura metallica con parapetti trasparenti; nell’atrio delle Facoltà, le scale accompagnano il perimetro circolare e lo spazio si trasforma in un luogo in cui comunicazione ed arte possono trovare un dialogo.
Attenzione costante verso i temi ecologici governa le scelte progettuali: l’aggetto della copertura a protezione delle vetrate; l’uso di essenze certificate o a rapida crescita per rivestimenti in legno e pavimenti; pavimentazioni esterne fotocatalitiche in grado - combinandosi all’azione della luce solare - di neutralizzare le molecole di idrocarburi; i sistemi integrati per comfort ambientale e contenimento dei consumi nell’illuminazione e nel trattamento dell’aria.
Francesco Pagliari

Luogo: Torino
Committente: Università degli studi di Torino
Anno di Realizzazione: 2013
Costo: 95.000.000 Euro
Architetti: Tecnimont Civil Construction SpA - Marco Visconti; Foster + Partners - David Nelson, Gerard Evenden, John Blythe, Martin Castle, Martina Meluzzi; Giulia Galiberti; Marilu Sicoli; Camerana & Partners - Benedetto Camerana; Giugiaro Architettura - Aldo Cingolani; ICIS - Cosimo Turvani; Mara Luciani; Studio Mellano Associati - Franco Mellano
Supervisione Artistica: Foster + Partners - David Nelson, Gerard Evenden, Giulia Galiberti
Imprese di Costruzione: Codelfa, Edart, Gozzo Impianti

Consulenti Servizi Strutturali, Elettrici e Meccanici, Bonifica e Riqualificazione Ambientale, Sicurezza, Redazione Computi, Controllo Qualità : Tecnimont Civil Construction - Giovanni Battezzati , Alberto Cavallo , Roberto Molino, Carlo Chierto, Roberta Cocchiaro
Strutture: Studio Ossola - Francesco Ossola, Studio Garzino - Giorgio Garzino
Tensostruttura di Copertura: SI.ME.TE. - Stefano Dalmasso, LVM Studio Associato - Mario Virano Servizi Elettrici: Teksystem – Roberto Pomè
Servizi Meccanici: Studio Renato Lazzerini - Marco Lazzerini Coordinamento
Coordinamento Progetto di Dettaglio: ICIS Srl - Luciano Luciani
Bonifica e Riqualificazione Ambientale: Vincenzo Scarola
Progetto Segnaletica: CP Associates - Donatella Chiaruttini

Fornitori
Calcestruzzo Gettato in Opera: Sile Costruzioni
Ascensori: Schindler
Membrane: Canobbio
Rivestimenti di Facciata: Focchi
Controsoffitti: Coiver
Arredi: BC Spazi, Ares Line, Miodino
Illuminazione: Lindab

Struttura di Copertura: Stahlbau Pichler
Vetri: Guardian

Fotografie: 1-5-7/13-15-16-18-23-26/29 © Nigel Young, 2 © Michele D’Ottavio, 3-4-6-14-17-19/22-24-25-30/32 © David Vicario

Marco Visconti 
Marco Visconti nasce a Torino nel 1957, consegue un master in composizione architettonica alla UCLA di Los Angeles, si laurea in ingegneria presso il Politecnico di Torino e in architettura presso l’Università degli Studi di Genova, dove è collaboratore di Renzo Piano dal 1984 al 1986. Dal 1987 al 2006 lavora a Torino, dove è direttore del gruppo architettura di Fiatengineering. Fonda nel gennaio 2007 MDN-Man design and nature che nel 2009 si unisce ad Aedas costituendone la sede italiana. Dal 2011 ad oggi, Marco Visconti è a capo di Marco Visconti architects, studio professionale di architettura che si occupa di sostenibilità nell’architettura per terziario, industria, formazione e cultura. Questo gruppo multidisciplinare costituisce un laboratorio creativo, dove architetti e ingegneri pongono alla base del loro lavoro le esigenze dell’uomo interpretate attraverso risparmio energetico e progettazione bioclimatica in chiave passiva. Tra le sue realizzazioni il complesso industriale Fiat di Melfi, i centri di calcolo per le Ferrovie a Mestre e Palermo; il training center Iveco a Torino; il training center Hitachi a Lecce; gli show room FAL di Berlino, Parigi, Londra; i padiglioni Meccanica, Verniciatura e il Ristorante per la Ferrari di Maranello; la sala conferenze del museo dell’auto di Torino, il restyling della sede FPT di Verrone, l’edificio per servizi dell’autodromo del Mugello, la Torre di Lodi per uffici Zucchetti. Marco Visconti è professore presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e tiene lezioni presso numerose università italiane e straniere. E’ autore di pubblicazioni e libri tematici e i suoi progetti sono documentati dalle più importanti riviste internazionali di architettura.

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