deamicisarchitetti - VILLA DI PIANURA
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VILLA DI PIANURA

deamicisarchitetti

Villa  /  Completed
deamicisarchitetti
Nella genericità della città del suburbio, dove ogni luogo è simile all'altro, dove l'architettura, quasi sempre costituita da ville unifamiliari, è sempre diversa ma sempre uguale, dove i limiti, le soglie e i margini sono quelli burocratici del piano di lottizzazione, e dove le norme impongono di occupare il centro del terreno a disposizione, questa casa prova con forza a costruirsi un contesto, a partire dal suo posizionamento per rompere la neutralità insediativa.
Posizione: il volume edificato è stato decentrato il più possibile in modo da generare condizioni ai margini differenziate: un ampio giardino esposto a sud verso il quale far convergere i principali affacci degli ambienti interni, un sagrato di ingresso a nord e spazi esterni a servizio della cucina a ovest.
Non solo gli spazi aperti ma anche il corpo principale e i volumi accessori (garage da un lato e la pergola dall’altro) hanno un carattere differente a seconda del lato verso cui affacciano, così da supportare un carattere più urbano e continuo nel rapporto con la strada, uno più chiuso e protettivo nei confronti dei lotti adiacenti ed infine uno completamente estroflesso verso il giardino, dove gli spazi interni si fondono con quelli esterni.
La villa, interponendosi tra strada e giardino, stabilisce chiaramente l’esistenza di un fronte e di un retro, condizione che tende a riproporre uno dei principali rapporti ereditati dalla città storica capaci di produrre effetto urbano.
Memoria: l’articolazione formale del tetto, che si piega con angoli differenti fino a diventare facciata, oltre ad assecondare le suddette condizioni rimanda, dal punto di vista del linguaggio e della memoria, ai grandi tetti spioventi delle vecchie cascine, capaci di organizzare sotto un unico elemento architettonico molteplici funzioni e di ritagliare sotto la sua protezione spazi interni ed esterni molto differenziati. Anche l’articolazione della facciata su strada, anche se con modalità totalmente differenti, gioca con il tema della memoria. Il fronte architettonico generato dal movimento del tetto, assume infatti la tipica forma iconica di “casa” (espressa in termini archetipi nella doppia falda simmetrica) proprio in corrispondenza dell’ingresso principale, così da “ancorare” il passaggio da spazio pubblico a spazio privato in un punto preciso. L’assunzione di questi riferimenti, in virtù dell’attualizzandone delle forme e dell’adeguamento delle funzioni, unito all’uso di materiali e soluzioni ad essi invece totalmente estranei (come ad esempio l’astratto rigore delle finestrature, la tipologia degli scuri decorati oppure la forte presenza evocativa dei grandi camini), consente all’edificio di proporsi in chiave formalmente contemporanea pur rimanendo in qualche continuità con l’immagine evocativa dell’edilizia rurale del territorio padano. Operazione concettuale in piena contrapposizione con la consueta alienazione senza tempo e senza luogo delle lottizzazioni della città diffusa. Tipologia/distribuzione. La distribuzione interna segue 3 principi:
Ricercare la continuità tra spazi interni e spazi esterni. Essa è ottenuta attraverso il trattamento della facciata verso il giardino come fosse un fronte interno alla casa, totalmente apribile in tutti i locali ed in diretta comunicazione con lo spazio esterno che diventa di fatto un’espansione di quello interno.Garantire una doppia esposizione ad ogni locale eliminando contemporaneamente gli spazi serventi. La sequenza di stanze concatenate che ne deriva è scandita dagli spazi interstiziali che li dividono, che ospitano porte e armadiature a scomparsa.“Tenere uniti” i due livelli della casa anche sotto il profilo percettivo. Per questo motivo il grande soggiorno a doppia altezza con la sua grande falda di copertura abbraccia entrambi i piani, fondendoli in un unico ambiente. Questa configurazione dello spazio, che alterna compressioni (le soglie tra un locale e l’altro), dilatazioni (verso l’esterno) e doppie altezze (soggiorno e serra), pur nel suo rigore geometrico, garantisce una grande ricchezza percettiva e ambientazioni molto diversificate. Luce e aperture: le aperture sono costituite nella quasi totalità da porte finestre in modo che la luce possa fluire liberamente all’interno della casa e animare i locali a partire dai pavimenti. Alcune finestre invece sono ritagliate a partire dalle posizioni da cui si fruiscono, come quelle del soggiorno (fruibili ad altezza della seduta dei divani) o dello studio (ricomprese nel disegno della libreria a specchi). I grandi camini esterni, in alcuni casi ospitano camini e canne fumarie, in altri (soggiorno e bagno padronale) sono dei veri e propri “camini di luce”. La luce zenitale, intensa e localizzata in punti specifici, si muove con il variare della posizione del sole, animando l’atmosfera degli spazi sottostanti. Materiali utilizzati: Copertura: Tegole marsigliesi nere. Persiane: Acciaio corten intagliato al laser con cornici in legno massello termotrattato di frassino.Serramenti: legno termotrattato di frassino, realizzati a disegni Pavimentazioni esterne: Serpentino scisto a spacco con posa di taglio (ingresso) e di piatto (giardino). Pavimentazioni interne: Seminato alla veneziana e legno di rovere termotrattato con finitura spazzolato.Pareti: gesso con idropittura, marmorino veneziano, carta da parati. Soglie e davanzali: pietre d’Istria bianca con finitura bocciardata. Camino: lamiera di metallo verniciata a polvere, realizzato a disegno. Scala principale: legno di rovere con finitura spazzolata. Scala a chiocciola: struttura, parapetto e gradini in ghisa verniciata in opera.

Credits

 pavia
 Italia
 privato
 03/2017
 460 mq
 deamicisarchitetti
 deamicisarchitetti
 RTS
 Stefano Galbiati (strutture)
 Favretto Federico (impianti)
 luigi bartoli/gabriele leo

Curriculum

1994 Giacomo De Amicis (1968) starts his own professional activity; 1999 Giacomo De Amicis begins the activity (still in progress), as a professor of architectural composition under contract to the Faculty of Engineering of Pavia; 2005 year of foundation of deamicisarchitetti; 1 founding member, Giacomo De Amicis, Ph.D. in Architectural and Urban Design at the Milan Polytechnic; 3 associate professionals, Bruna Rivolta since 2005, Rossella De Stefani since 2013 and Luigi Bartoli since 2014; 120 contracts open in the last 10 years of professional activity; 74 customers have given us confidence: public administrations, public bodies, companies, individuals; 82 projects realized: public spaces, public and private buildings built ex-novo, radically or extensively transformed, interiors of spaces for work and for living and installations; 2 books written: "G. Minoletti, The canteen used at Bicocca - Unicopli 2002 ". "Old suburbs. New places. - Publicomm 2015 ";

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