Archest - Palazzo Eden
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Palazzo Eden

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Renovation  /  Future
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L’intervento sull’edificio denominato “ex-Upim”, che porterà alla realizzazione di Palazzo EDEN, è tecnicamente un intervento di ristrutturazione edilizia anche se si configura in realtà come un progetto di vera e propria rigenerazione. La una struttura è inserita in un contesto molto sensibile, si confronta con le maggiori preesistenze architettoniche del centro cittadino e con un paesaggio urbano e un patrimonio identitario ben consolidati.
La scelta di un intervento di ristrutturazione e non di nuova costruzione deriva principalmente dalla volontà di contenere l’impatto delle lavorazioni di cantiere.
In luogo dell’attuale preesistenza c’era il Cinema Eden, edificio in stile liberty progettato dall'architetto udinese Provino Valle e realizzato nel medesimo periodo nel quale si portavano a compimento i lavori di costruzione del Municipio di Udine, opera dell'architetto Raimondo D'Aronco del 1910. L’edificio oggi oggetto di ristrutturazione ha poi sostituito la pregevole opera liberty nei primi anni Sessanta.
Tale edificio è collocato a Udine in pieno centro storico, di fronte alla sede degli uffici comunali; posto alla testa di un isolato, è delimitato su tre lati dalle strade del centro cittadino; al piano terra, su questi tre lati presenta un portico. L’edificio esistente è chiuso quasi completamente attorno a una piccola corte e fronteggia il palazzo del Municipio per circa 52 metri, mentre il lato corto misura circa 43 metri. Esso, consta di due livelli interrati e cinque fuori terra, l'ultimo dei quali arretrato rispetto ai fronti perimetrali. I piani -1, terra e +1 ospitavano dei grandi magazzini; i restanti piani invece erano destinati a residenza e uffici. Un secondo piano interrato era destinato a deposito.
Conformemente alle Norme di Piano (“volume utile”, non superiore a quello esistente e ”altezza dell’edificio” inferiore a quella del prospiciente Palazzo D’Aronco), nel rinnovato edificio dal secondo piano in su si conteranno 31 unità residenziali; i piani “commerciali” manterranno la stessa destinazione d’uso e il secondo interrato sarà adibito ad autorimessa.
Dell’edificio esistente resterà la sola struttura in cemento armato. Su di essa saranno impostati due piani in sopraelevazione: la volumetria necessaria sarà reperita dalla parziale demolizione delle ali sud- est e sud-ovest dell’edificio; tali demolizioni, e seguente sopraelevazione, permetteranno una nuova articolazione dei volumi e maggior apertura della corte interna con seguente miglior esposizione, aerazione e soleggiamento, e visuale sulla piazza del Duomo. Le unità residenziali avranno quasi tutte un doppio affaccio: su strada e sulla corte interna aperta verso sud.
I nuovi piani terra e primo sono una sorta di “ordine gigante”, per meglio rapportarsi con il porticato del Municipio di fronte: le vetrine del piano terra sono ribattute al piano superiore e, delimitate dai pilastri da cui sporgono come una serie di teche vetrate, si presentano come una successione sospesa di volumi.
I piani superiori invece sono evidenziati da spessi marcapiani tra i quali si muovono, quasi a scorrere, i pannelli in grande formato di gres e le aperture di differenti dimensioni. Un sistema di logge, chiudibili con vetri impacchettabili, caratterizza i piani secondo e terzo. Gli altri piani residenziali, arretrati rispetto al filo di facciata su strada, sono invece caratterizzati da ampie terrazza
Oltre alla riconfigurazione del volume esistente, l’altra mossa principale del progetto è quella che porta alla una nuova definizione dell’angolo a nord, per meglio raffrontarsi con la torre del Palazzo Comunale, ricercando con essa l’antico dialogo dei tempi del Cinema Eden e realizzando nuovamente “la porta di ingresso” al centro storico; al tempo stesso troverà compiutezza il prospetto su piazza Libertà.
Per la definizione del nuovo angolo a completamento del fronte su Piazza della Libertà si è ritenuto necessario sviluppare un elemento che riproponesse in primis le proporzioni della torre d’angolo del Palazzo Municipale, recuperando anche un certo sviluppo in altezza, pur non superandola: al di sopra del “basamento” commerciale, in corrispondenza della piega in angolo, i marcapiani del secondo livello salgono verso l’alto per riunirsi in una sorta di portale. Dal quarto piano, il portale si libera in una sorta di quinta o doppio fronte, un elemento non strutturale che non segue l’arretramento dei piani superiori e che è da questi del tutto distaccato.
La soluzione di un angolo smaterializzato che si manifesta come un doppio fronte, apparendo poi come una sorta di articolazione o snodo tra la parte in sopraelevazione e quella esistente, risulta necessaria nel rispetto normativo delle distanze dagli edifici circostanti.
L’”angolo”, il punto di vista più importante dell’edificio, diventa il fronte principale:
Si restituisce all'angolo la propria indipendenza nel confronto con la torretta del palazzo del Municipio; la soluzione d’angolo diventa elemento di spicco e di maggior caratterizzazione dell'edificio e, con il Municipio, ricostruisce una serie di rapporti e proporzioni urbane perdute con la demolizione del vecchio cinema.
Un aspetto fondamentale del progetto è rappresentato dalla scelta dei materiali e dei colori: il risultato che si vuole ottenere è quello di un edificio che ben si armonizzi con l’intorno presentando i toni caldi delle cortine edilizie dei centri storici, differenziandosi dal palazzo municipale, unico nel contesto per il tipo di materiale e cromia.
Data la complessità dell’intervento e la delicatezza del contesto, e di un vincolo di tutela indiretta che grava su parte dell’intervento, durante la fase di ideazione e di progettazione sono stati numerosi gli incontri tra i progettisti e la “Soprintendenza”, un dialogo che ha portato all’elaborazione condivisa del progetto di rigenerazione dell’edificio.

Credits

 Udine
 Italia
 IRIDE (Immobiliare Rizzani de Eccher)
 06/2019
 8208 mq
 arch. Gaetano De Napoli, arch. Daniele Bazzaro, arch. Annamaria Coccolo
 : ing. Stefano Costantini, arch. Lorenzo Paroni, arch. Tommaso Iaiza, arch. Francesco Tessaro, arch. Simone Rossi
 Rizzani de Eccher S.p.A.
 Progettazione impiantistica: Ht Engineering. Verifiche acustiche: StudiodiAcustica D'Ambrosio

Curriculum

Archest S.r.l.
Archest è una società di ingegneria ed architettura nata nel 2006 dalla fusione di due studi di progettazione, conta un organico di oltre 50 tecnici con una notevole esperienza nella progettazione e gestione di opere anche di rilevante complessità, in Italia e all'estero. Sedi operative principali sono a Palmanova e Pozzuolo del Friuli (UD); Archest è anche a Roma e a Mosca.
Archest progetta gli interventi ponendo l’attenzione alla sostenibilità e alla valutazione dell’efficienza energetica. L’integrazione delle specializzazioni è da sempre alla base delle attività progettuale dello studio; significativo di tale metodologia è il primo premio per il concorso internazionale di progettazione per i “Nuovi Uffici della Provincia di Parma” nel 2010; inoltre nel 2013 Archest ha vinto il primo premio per il ''Concorso internazionale di idee per valorizzare i luoghi della storica Targa Florio” a Termini Imerese.

http://www.archest.it


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