Iotti + Pavarani Architetti - Community Center Regina Pacis
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Community Center Regina Pacis

Iotti + Pavarani Architetti

Public Space  /  Completed
Iotti + Pavarani Architetti
IL LUOGO DELL’INCONTRO
Il progetto prevede un totale ripensamento delle strutture parrocchiali annesse alla chiesa di Regina Pacis, con l’adeguamento della casa parrocchiale esistente, la riconfigurazione degli spazi esterni e la realizzazione di un Nuovo Centro per la comunità, capace di ospitare un’aula polivalente, aule per il catechismo e ambienti di servizio per le attività parrocchiali.
Il progetto del nuovo Centro Parrocchiale cerca di trasmettere, mediante i mezzi propri dell’architettura, ciò che per la comunità di Regina Pacis rappresenta questa nuova opera: un luogo dell’incontro, dell’integrazione e dell’accoglienza.

UN’OPERA DI INNESTO
Il nuovo Centro si connota come opera di sostituzione e di innesto: esso si colloca sul sedime dell’edificio del cinema Capitol, senza ulteriore occupazione di suolo inedificato, con l’obiettivo di riscoprire e rifondare quel luogo, cercando di mantenere ed ampliare le funzioni di aggregazione sociale e di offerta culturale già cresciute con l’esperienza del Capitol, ma adottando strategie di inserimento, distributive, formali e materiche capaci di “risuonare” in sintonia con il contorno (in contrapposizione al volume precedente, autonomo e “sordo” al contesto).

IL VUOTO AL CENTRO
Operazione primaria del progetto l’articolazione di una corte tra l’abside della chiesa e il nuovo edificio, spazio aperto di filtro che valorizza la presenza dell’abside e ne definisce un ambito di “rispetto”, nonché ingresso diretto al Centro e luogo di incontro, di gioco e sfogo all’esterno per le attività ospitate nella sala polivalente. Essa si conforma come una sorta di sagrato, in affaccio sulla strada ma protetto, che il nuovo ampliamento vuole definire ed abbracciare.
Il vuoto è dunque incorporato nel nuovo edificio quale luogo primario di sviluppo delle attività della comunità e dunque principio generatore dell’architettura che deve ospitarle.

UN EDIFICIO IN MOVIMENTO, TRA MATERICITA’ E LEGGEREZZA
Il nuovo edificio si qualifica come un intervento contemporaneo, che vuole tuttavia instaurare uno stretto dialogo con gli edifici della chiesa e della canonica, per favorire una lettura unitaria di tutto il complesso.
Edificio che si confronta quindi col tema del sacro, della compostezza del luogo, ma che vuole anche avere risvolti più “domestici”, di ambiente accogliente e familiare.
Il carattere della nuova struttura cerca infatti un punto di equilibrio tra queste polarità.
Si è sviluppato un progetto di edificio “murario”, massivo, quasi severo, che prevede geometrie essenziali ma sensibili: nell’aggancio con il corpo della casa parrocchiale, nel profilo a crescere della copertura, nei flessi che rendono più aggraziato l’abbraccio della corte centrale e generano un piccolo spazio porticato.
A questi effetti contribuisce in modo rilevante la scelta dei materiali: le murature in tavelle sottili di laterizio chiaro con fughe alte e di medesimo colore ocra-terra, perseguono la continuità cromatica con il rivestimento della chiesa, presentando tuttavia una texture più uniforme e vibrante.
La severità del complesso è poi stemperata dal gioco di materiali e di innesti: per le parti basamentali è stato previsto l’uso di un laterizio scuro, in continuità con le vetrate, capace di “staccare” da terra ed enfatizzare il volume che affaccia su strada e al contempo generare una continuità formale col basamento dell’edificio esistente sul fronte ovest.
Le ampie superfici vetrate (opportunamente schermate) si alternano poi alle masse murarie sia al piano terra che al primo livello e concorrono a rendere evidente l’apertura e il senso di accoglienza del nuovo centro parrocchiale, oltrechè ad assicurare ambienti interni molto luminosi.
Il rapporto diretto tra ambienti interni e spazio esterno costituisce infatti un contrappunto di “leggerezza”, che dona ariosità allo spazio: nello sfogo diretto dell’atrio e della sala polivalente sugli spazi aperti, nella permeabilità visiva delle sale al primo piano verso il corpo dell’abside a sud e verso i campi sportivi a ovest.

SPAZI APERTI PER LA COMUNITA’
Il nuovo edificio è a due livelli, con un corpo di collegamento più basso, di mediazione e aggancio alla casa parrocchiale.
L’atrio – ambiente a doppia altezza affacciato sulla corte e sullo spazio retrostante - costituisce il nodo distributivo del complesso e serve gli spazi più al servizio della comunità (come il circolo, lo spazio giovani, la cucina).
Al contempo raccorda ambienti a quote diverse, consentendo la perfetta integrazione funzionale del nuovo edificio con gli ambienti già attualmente utilizzati e generando uno spazio dinamico, diagonale, in movimento, disponibile ad essere re-inventato e usato con immaginazione, soprattutto dai tanti bambini che animano la vita del centro parrocchiale.
La sala polivalente è dimensionata per accogliere fino a 150 persone sedute ed è accessibile dall’atrio o anche dall’esterno, a consentirne una massima flessibilità d’uso.
Il primo livello dell’edificio si articola su due quote: quella più bassa, in continuità con il percorso di collegamento con la vecchia struttura, ospita una prima sala; mentre un’altra rampa di scale serve lo spazio principale composto da otto aule di catechismo e di incontro.

ASPETTI SOSTENIBILI DEL PROGETTO
L’edificio cerca un approccio semplice al tema del contenimento dei consumi e dell’efficienza energetica: adotta un involucro massivo, fortemente isolato; le pur ampie vetrate sono schermate da un sistema di frangisole e tende a rullo esterne. Il nuovo centro è collegato al sistema di teleriscaldamento cittadino e adotta in tutti gli ambienti un sistema radiante a pavimento a bassa temperatura.
Il tema della “sostenibilità” è affrontato con un’ottica più ampia che vuole coinvolgere la responsabilità – anche “estetica” e sociale - dell’architettura nei confronti del contesto, del rispetto del luogo e delle sue caratteristiche, di un uso capace di coinvolgere l’intera comunità.

Credits

 Reggio Emilia
 Parrocchia di Maria Regina della Pace, Reggio Emilia
 09/2014
 1.700 mq
 IOTTI + PAVARANI ARCHITETTI
 Paolo Iotti, Marco Pavarani
 TE.CA (società consortile TECTON e COOPERATIVA CATTOLICA COSTRUZIONI)
 Impianti Termomeccanici: Torreggiani & C. S.P.A; Impianto Elettrico: Elettrica 2s; Illuminazione : Cacciavillani Srl / iGuzzini; Pavimenti Ceramici: Florim
 Saverio Cantoni

Curriculum

IOTTI+PAVARANI ARCHITETTI opera negli ambiti della progettazione architettonica, urbanistica, paesaggistica e della ricerca e si distingue per la progettazione di architetture felicemente inserite in contesti urbani e paesaggistici ad alto valore ambientale e basate su principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Obiettivo l’individuazione di strategie di programma, compositive, materiche, capaci di produrre inserti densi nel paesaggio, nel tentativo sempre perseguito di conferire nuove “energie” ai contesti in cui si opera, “energie” coerenti con le potenzialità spesso inespresse dei luoghi stessi.
IOTTI+PAVARANI ARCHITETTI ha ricevuto più di 20 premi in concorsi di architettura e urban design e ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali; nel 2011 Paolo Iotti e Marco Pavarani ricevono il Premio della Fondazione Renzo Piano come migliori giovani talenti dell'architettura italiana.


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