L’accorpamento di due alloggi situati in una casa d’appartamenti risalente alla seconda metà del Novecento - un edificio pluripiano in linea - a Braga (Portogallo) costituisce una nuova unità a due livelli, attenendosi ad una classica suddivisione funzionale fra i piani. Al livello inferiore, il progetto prevede una fluida zona soggiorno-studio-ingresso-cucina-pranzo in un’estensione passante ed aperta fra i due affacci. Al piano superiore, la configurazione di progetto prevede che il nucleo abitativo per i genitori, composto da stanza da letto, bagno e ambiente multiuso per studio o attività fisica, sia separato da quello destinato alle due stanze singole dei figli, i cui bagni sono interposti: nuclei di concezione compiuta, autonomi e collocati verso gli affacci opposti. La nuova conformazione corrisponde ad un’idea di spazialità fluente, che può distinguere ed accorpare funzioni, concentrandosi su un’abitabilità piena ed interrelata: tale obiettivo ha comportato l’eliminazione di pareti, tramezzi e di parte del solaio, rinunciando ad una porzione della superficie utile, per un maggiore valore architettonico e di vivibilità negli ambienti.
Punto focale è la connessione verticale fra i due livelli: la scala diviene centro architettonico dell’alloggio, visibile sin dall’ingresso, nello spazio a doppia altezza ottenuto dalla demolizione parziale del solaio, che si situa fra la cucina e l’area per il soggiorno, e li rende comunicanti. Si eleva in una composizione d’eleganza e raffinatezza, un volume leggero ed avvolgente che si appoggia a pavimento in un solo punto e presenta parapetto ed intradosso in finitura levigata e rilucente, con i gradini rivestiti in legno: fluida e dinamica conduce al corridoio distributivo per l’accesso alle stanze e costituisce una balconata aperta che si affaccia sullo spazio vuoto sottostante, in una forte...
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