Un seme di trasformazione urbana

Scritto da Caterina Testa - 1 maggio 2016

Tra le trame della struttura urbana di Lille si intuisce l’avvicendarsi di storie, proiezioni, aspettative che hanno coinvolto nei secoli la città della Francia del Nord. Baricentrica rispetto a Parigi, alla regione delle Fiandre, al porto di Calais e a Londra, fin dal medioevo Lille ha legato la propria identità alle reti e ai flussi che l’attraversavano: da polo commerciale e mercantile nel Quattrocento, a centro industriale della Francia settentrionale nell’Ottocento e hub europeo di servizi e trasporti negli anni Novanta del Novecento.

In prossimità del fascio infrastrutturale che connette Lille al centro dell’Europa, alla fine degli anni Ottanta prende forma Euralille: il progetto di OMA per la stazione TGV e i suoi negozi, uffici, parcheggi, hotel, residenze, sale per concerti e congressi cerca di concretizzare un’idea di Europa unita fisicamente dal tunnel della Manica e istituzionalmente dal Trattato di Maastricht.

A circa vent’anni da quella visione, a fianco dell’imponente progetto di Euralille, rimangono ampie aree urbane in via di trasformazione che necessitano da una parte di servizi e centralità in grado di migliorare la qualità di vita della popolazione, dall’altra di architetture e strategie capaci di rispondere alle esigenze contemporanee.

Vicino a Porte de Valenciennes, a est del centro storico e a breve distanza dal tracciato autostradale, hanno preso avvio numerosi cantieri, delineando lo sviluppo di una nuova parte di città, mancante tuttavia di un vero e proprio centro urbano in cui la popolazione potesse riconoscersi. Da qui la volontà di Lille di costruire un nuovo edificio capace di essere punto di riferimento ed epicentro della nuova trasformazione, da un punto di vista architettonico e programmatico.

Il bando di concorso elaborato dalla municipalità per la Maison Stéphane Hessel...