Dopo Roma, città eterna e per molti ancora caput mundi per la sua storia millenaria, in questo numero visitiamo Atlanta, città americana di recente fondazione sviluppatasi in modo rapidissimo a partire dalla metà dell’Ottocento. Come di consueto la nostra analisi avviene attraverso la lettura di cinque mappe che rappresentano altrettante istantanee della città, ottenute attraverso l’interpolazione di dati GIS reperibili in rete. La prima è quella relativa alla distribuzione della popolazione, che include anche la struttura morfologica e la dotazione infrastrutturale della città. Questa mappa ci dice molto se confrontata con le altre, dedicate a orografia, densità dei servizi, densità del trasporto pubblico e struttura del verde. Nel caso di Atlanta questa carta evidenzia una chiara struttura diffusa, che gli americani definiscono con il termine sprawl. La città pare essere cresciuta in orizzontale negli anni e anche in maniera piuttosto impressionante: la popolazione urbana conta circa 450 mila abitanti, mentre l’area metropolitana (oltre 21 mila kmq) ne accoglie comunque circa 5 milioni, a fronte di una superficie territoriale complessiva incredibilmente estesa se confrontata con la maggior parte delle megalopoli già esplorate. La residenzialità diffusa, rappresentata da un rosa/giallo pressoché continuo, esteso ben oltre le dimensioni della mappa, presenta alcune depressioni (in blu), dovute per lo più alla presenza di grandi centri direzionali. Il più importante è Downtown, con i suoi riconoscibili grattacieli, situato al centro della mappa nel crocevia di tre Interstate (la I-75 e la I-85, che convergono nell’asse del Downtown Connector, e la I-20 sulla direttrice est/ovest). Esistono altri due distretti prevalentemente direzionali a sviluppo verticale: Midtown e Buckhead. Osservando il crocicchio nel pieno centro di Atlanta, si...
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