Houston è una città vivace, caratterizzata da fenomeni di sprawl urbano e di sviluppo sregolato, dove un grattacielo può ergersi accanto a un cottage in legno. Due sono le enclave ordinate che spiccano nel centro di Houston: la Menil Collection e il campus della Rice University. Quest’ultima, nata cent’anni fa, è scandita da edifici che si allineano lungo i suoi assi alberati come soldati in parata, uguali per foggia e colore, condividendo il medesimo vocabolario neoclassico e lo stesso rivestimento in laterizio chiaro. Michael Maltzan ha vinto il concorso per la progettazione del Moody Center for the Arts, ideando un blocco altrettanto lineare e ricco di riferimenti al contesto, ma dal carattere identitario rispetto alle costruzioni vicine. In un’università nota soprattutto per le sue facoltà scientifiche, di ingegneria e medicina, il Moody riveste un ruolo fondamentale nell’emergente quartiere artistico che si sviluppa nella zona sud del campus. Raggruppa le facoltà di musica e danza, uno Sky Space di James Turrell e un teatro dell’opera, la cui inaugurazione è prevista a breve e che potrà accogliere i 7.000 studenti e gli abitanti della città a cui offrirà eventi culturali e ricreativi. Come ha affermato Maltzan, «la Rice ha intenzione di elevare il proprio standard di qualità nel campo delle arti creative; per raggiungere questo obiettivo sta sviluppando una serie di programmi sperimentali associando aree di studio tra loro diverse - ingegneria e design, biotecnologia e letteratura - per vedere cosa potrà emergere da queste combinazioni». Alison Weaver, direttrice del Moody, vede questo centro come un laboratorio trans-disciplinare per la creatività, una piattaforma dove immaginare ed esporre opere innovative, uno spazio educativo flessibile, un forum per collaborazioni creative con artisti in residenza. Il programma era...
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