Chapman Taylor - NOI Techpark
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NOI Techpark

Chapman Taylor

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Chapman Taylor
Il NOI Techpark di Bolzano è stato inaugurato a fine 2017, il progetto nasce dal concorso vinto nel 2007 da Chapman Taylor con lo studio CL&AA (Claudio Lucchin & Architetti Associati) e Andrea Cattacin.

A Bolzano nasce il NOI Techpark, acronimo di Nature Of Innovation, quartiere della ricerca e dell’innovazione, collocato nell’area ex Alumix, importante testimonianza di archeologia industriale degli anni ’30. Il progetto è frutto di un concorso vinto nel 2007 dallo studio italiano del gruppo Chapman Taylor in collaborazione con lo studio locale CL&AA (Claudio Lucchin & Architetti Associati) e Andrea Cattacin.

Il parco tecnologico, per una superficie costruita di circa 25.000 mq, è un luogo dove Laboratori di ricerca applicata, Università ed Imprese, che operano nel campo dell’innovazione, collaborano per implementare le rispettive competenze scientifiche che in questo Parco tecnologico coprono un ampio ventaglio di competenze, dall’antropologia all’alimentazione, dalle infrastrutture al turismo.
L’obiettivo del progetto è quello di offrire alla Città sia un Centro di ricerca all’avanguardia che un nuovo Polo culturale.

Lo stabilimento di Bolzano nasce nel 1937 come il più grande impianto per la produzione di alluminio d’Italia. Del complesso storico rimane traccia nei due edifici delle centrali di trasformazione, posti sotto vincolo architettonico, inconfondibili nella loro architettura razionalista, coeva al Bauhaus.

I due edifici storici sono stati oggetto di un attento restauro delle facciate e di un progetto di ammodernamento degli interni, dove le strutture nuove, chiaramente distinguibili nell’uso di materiali - quali vetro e legno - si inseriscono sulla maglia di travi e pilastri esistenti. Questi volumi sospesi lasciano a aree di sosta e relax.

Tra i due corpi di fabbrica completamente restaurati, si inserisce un terzo edificio, costruito ex-novo: il BLACK MONOLITH.

Il Black Monolith, seppur differente per caratteristiche formali e tecnologiche, è stato progettato per porsi come un elemento rappresentativo della continuità con il passato sia per caratteristiche funzionali (è sostanzialmente un luogo di lavoro) che per caratteristiche dei materiali (l’involucro è stato pensato e realizzato in schiuma di alluminio).

Le facciate del Black Monolith sono state disegnate praticando dei profondi tagli sulle superfici per un corretto controllo dell’irragiamento solare diretto. Le facciate del Black Monolith sono formate da pannelli in schiuma di alluminio che consentono, per la loro composizione alveolare, di trattenere il calore nei mesi invernali e di schermatura dello stesso durante i mesi più caldi.

La distribuzione interna è determinata dalla necessità di soddisfare le esigenze dei singoli fruitori. Lo spazio è trattato come un grande open space, con delle aree più riservate che rispondono alle esigenze di privacy dei singoli enti e spazi ibridi collettivi fruibili come zone relax, sale riunioni informali, punti informazione.

Se per un verso il progetto del Black Monolith trae spunti dal contesto storico, il suo sviluppo conduce ad una ricerca tecnologica finalizzata a marcare una differenza con esso, mutando negli anni la coscienza ambientale.
Tale antitesi si esplicita considerando che se i due edifici razionalisti erano luoghi di produzione energetica, il nuovo manufatto, oggi, tale produzione la compensa, azzerandola di fatto, mediante l’utilizzo delle tecnologie più avanzate che hanno portato il NOI Techpark ad ottenere la certificazione LEED ND v4: Plan GOLD.
La classificazione ND v4 estende la valutazione all’intero quartiere oggetto dell’intervento e valuta i progetti per la loro sostenibilità, partendo dai materiali di costruzione, arrivando fino alla qualità della vita nell’area.

Il NOI Techpark è dotato di circa 5.500 mq di area pubblica esterna, il cui fulcro è rappresentato dalla torre piezometrica divenuta nel 2008 opera d’arte grazie a Mariusz Waras (alias M-City) e oggi completamente restaurata.
Il progetto prevede inoltre l’integrale restauro della fontana monumentale posta all’ingresso principale dell’area, in cui sono state inserite zone di sosta per studio e relax, aree verdi, un teatro-arena ed un ambito per l’attività sportiva.

Credits

 Bolzano
 Italia
 Provincia Autonoma di Bolzano, BLS Solution
 10/2017
 25.000 mq
 Chapman Taylor (Milan Studio), CL&AA (Claudio Lucchin & Architetti Associati), Mauro Dell'Orco, Geom. Andrea Cattacin
 Chapman Taylor (Milan Studio), CL&AA (Claudio Lucchin & Architetti Associati), Geom. Andrea Cattacin
 Bettiol Srl, Volcan Srl
 Progetto Strutture: Bergmeister Studio di Ingegneria Srl; Progetto Impianti: Manens Tifs; Progetto Restauri: Lares Srl; Carpenterie metalliche: Metall Ritten GmbH; Opere in legno: Damiani Holz&Ko AG; Progetto grafico: DOC Srl
 Arredi su misura: Cappelletti Srl, Fine Line OHG, Kager Friedrich OHG, Kofler GmbH
 IDM Südtirol / Ivo Corrà

Curriculum

Chapman Taylor is an international practice of architects, masterplanners and designers, established in 1959. The international team operates from 18 regional offices.
Milan office opened in 2002 after 10 successful years of working in Italy from the London base. Chapman Taylor Milan is led by Gianfranco Lizzul, Chiara Domenici and Kristina Madirazza, can exploit fifty years of experience and know-how of the London HQ office, maintaining at the same time its own design and managerial identity, utilizing highly trained employees with local skills and understanding of the country.
The practice benefits from Italian design creativity combined with English pragmatism and works on projects of different scales, from urban regeneration and master-planning to individual buildings, undertaking all levels of detailing, interior and environmental design.
The Italian practice comprises highly motivated Italian and international architects with a comprehensive range of international expertise.

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