L’ampliamento si pone perpendicolarmente al fabbricato esistente, collocandosi al livello più basso del sito. Finestre a nastro, a filo con il rivestimento esterno, garantiscono l’illuminazione naturale alle aule, con luce uniforme, nelle ore antimeridiane; le tende interne, regolate elettricamente, ne mantengono il comfort luminoso nei pomeriggi. Un elemento trasparente a tutta altezza unisce il volume esistente all’ampliamento, la cui facciata piega ad angolo acuto lungo la strada e ancora verso il vecchio edificio, mediando l’accesso al piccolo slargo antistante: la linea dell’andamento planimetrico focalizza infatti il nuovo ingresso, che si ritrae leggermente dal filo del paramento esterno.Le sfaccettature del volume, così come la continuità tra le facciate e la copertura che segnalano una forte componente di rigore geometrico, rammentano la lavorazione delle pietre dure. La chiusura superiore del prisma è realizzata con due falde ruotate, coincidenti in un colmo inclinato che taglia diagonalmente il volume, rispettando gli affacci delle vecchie aule. L’accesso al livello seminterrato è stato realizzato con un muro di contenimento curvilineo che separa il terreno dal perimetro del fabbricato, ricavando un’intercapedine su cui si sviluppa una vetrata a doppia altezza: una quinta trasparente e luminosa.Sul vano scale piove luce anche dall’alto grazie ad un lucernario che incornicia il cielo e permette di percepire ogni variazione luminosa. La finitura esterna in zinco-titanio di Rheinzink, a bande verticali chiare e scure, si stempera verso l’alto nelle falde di copertura il cui colore chiaro si fonde con i “grigi–azzurri” del cielo. I colori del rivestimento, “grigio-verde” e “grigio-chiaro”, ripropongono le sfumature cromatiche dei massicci dolomitici, con la discontinuità compositiva tipica della natura. La nuova costruzione presenta le caratteristiche di “casa passiva”, ed è classificata in classe A secondo i parametri di Casa Clima.Pannelli fotovoltaici integrati nella copertura della vecchia scuola, che seguono in parte il tragitto del sole, garantiscono l’autosufficienza energetica del complesso. Apparecchiature integrate nei serramenti di ogni aula assicurano un ricambio d’aria automatico, regolato dai rilevatori di CO2.
Luogo: San Vito di Cadore, Belluno
Committente: Amministrazione Provinciale di Belluno
Anno di Realizzazione: 2010
Superficie costruita: 1200 m2
Costo: 1.200.000 Euro
Architetti: Renato Damian (capogruppo), Cristiano Da Rin, Michael Tribus
Design Team: Laura Bortoli
Imprese di Costruzione: Impresa Merotto, Costruzioni Bortoluzzi 1901, Costruzioni Tollot, Franco Lavina Costruzioni
Consulenti
Strutture: Paolo Dal Pont, Bruno De Paris
Geologo: Mario Cabriel
Fornitori
Pannelli Fotovoltaici: SEA- Sistemi Energie Alternative
Impianto di Ventilazione Controllata: Friedl Amort
Serramenti: Kriptos
Rivestimento della Copertura e delle Facciate in Zinco-titanio: Rheinzink
Fotografie: © Giuseppe Ghedina
arch. Renato Damian (capogruppo)
Nato a Belluno nel 1950, si laurea a Venezia allo I.U.A.V. nel 1977. Esperienze presso Fitzroy & Robinson, S.W. Londra. Nel 1978 inizia l’attività a Belluno. Collabora alla ristrutturazione di complessi alberghieri in Trentino, Friuli e nell’Alto Bellunese. Nel 1984 trasferisce lo studio a Lorenzago di Cadore. Partecipa a concorsi di progettazione; progetta l’arredo urbano del Centro Storico di Pieve di Cadore e la riqualificazione delle sue espansioni novecentesche, un centro federale di tennis, il riuso di strutture pubbliche di impianto sette-ottocentesco, la riqualificazione di spazi pubblici.
arch. Cristiano Da Rin
Nato a Pieve di Cadore nel 1967, frequenta il Politecnico di Milano e si laurea in Architettura all’IUAV di Venezia. Apre lo studio nel 1995. Si dedica a progetti di restauro, nuove costruzioni ed edifici a basso consumo energetico.
arch. Michael Tribus
Nato a Merano nel 1967, studia a Firenze, Vienna, Glasgow, e si laurea a Vienna. Dal 1998 è libero professionista; dal 1999, è fra i primi a dedicarsi al tema della “casa passiva”. Nel 2006, ottiene la segnalazione nell’ambito del Premio di Architettura Città di Oderzo, per il risanamento del palazzo Ex-Poste a Bolzano, primo edificio pubblico con standard di casa passiva in Italia