Nuova sede Siemens
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Nuova sede Siemens

Barreca & La Varra

Nuova sede Siemens
Scritto da Francesco Pagliari -

La nuova sede del Quartier Generale Siemens a Milano, inaugurata nel marzo 2018, è stata edificata in un’area in cui l’azienda multinazionale già disponeva di un edificio direzionale, denominato “Leonardo”. Una zona a nord-est della città di Milano, quella che un tempo era contraddistinta dalla fascia degli insediamenti industriali periferici, in prossimità del confine con un altro luogo fortemente caratterizzato dalle possibili trasformazioni per le aree industriali dismesse, la città di Sesto San Giovanni. Il nuovo edificio è stato denominato “Galileo”, in relazione ad una tendenza, stabilita dall’azienda, che opera all’interno di una strategia di “umanizzazione” per i luoghi del lavoro, per gli ambienti, le sale, gli uffici, che nella loro relativa parcellizzazione assumono un nome, quello di un protagonista delle scienze, dell’innovazione e della creatività: si simboleggia in questo modo l’apporto alle conoscenze scientifico-tecniche fornito dalle persone, avvicinando il mondo del lavoro odierno alla storia del progresso. Un’area a dimensioni rilevanti, per un insediamento che accoglie un numero assai consistente di addetti: l’attrezzatura urbana prevista nella pianificazione e nel programma direttore degli spazi per l’area comprende impianti sportivi, parcheggi, spazi a verde aperti, un futuro parco urbano. Il valore intrinseco di un insediamento che si apre alla città si conferma con grande significato verso idee fondamentali: riformulare lo spazio del lavoro in correlazione con la città, seguendo principi architettonici che mettono a colloquio elementi di sostenibilità, razionalità nei processi di progetto e di costruzione, coerente benessere negli ambienti. L’aspetto di un nuovo rapporto con la città diviene esplicito già in una scelta emblematica: posizionare, sin dalle prime operazioni di cantiere, all’esterno dell’ingresso all’edificio direzionale la grande scultura di Daniel Libeskind (”Ali”), una delle quattro commissionate da Siemens e realizzate in occasione dell’Expo internazionale 2015 di Milano, che trovarono a quell’epoca collocazione nel grande recinto dell’Expo, all’incrocio fra cardo e decumano, con un riconoscibile valore di opere monumentali “urbane”. Arte, dal significato anche segnaletico e visivo, affinché lo spazio aperto circostante sia considerato e vissuto come uno spazio utilizzabile, percorribile, a funzione pubblica. L’architettura partecipa a questo processo innovativo, sia dal punto di vista della razionalità del progetto sia dal punto di vista dello sviluppo negli spazi interni di una nuova concezione del lavoro, promossa da Siemens, secondo una visione tendente a valorizzare le relazioni interpersonali, con un’organizzazione del lavoro e degli spazi interni meno gerarchizzata. Corollari a questa concezione innovativa sono la cura e l’accrescimento di una diffusa concezione di benessere negli ambienti interni, con un’attenzione all’uso di materiali naturali e ad una connotazione degli ambienti che tende ad unire concetti di familiarità e funzionalità negli spazi, e all’esterno del complesso, proponendo attrezzature sportive utilizzabili a scala urbana. Il progetto della nuova sede segue un ordine di logicità nella conformazione, aderendo alla disposizione rettangolare del lotto: l’edificio tende alla linearità e alla semplicità nella configurazione delle facciate, che si caratterizzano per un andamento segnato dall’orizzontalità, confermando l’idea generale di evitare accenti gerarchici anche nella conformazione volumetrica. Il progetto delinea un edificio che tende alla regolarità nel disegno, un edificio prevalentemente a quattro piani fuori terra ed un piano interrato, a struttura in calcestruzzo armato. Le facciate si presentano geometricamente definite e regolari, un criterio compositivo utile anche a definire un appropriato controllo dei fattori di esposizione solare, di carico termico e di luminosità naturale degli spazi interni, attraverso sistemi attivi e passivi. A piano terreno, lo schema di facciata si organizza nella prevalenza di porzioni trasparenti, che costituiscono così lo spunto per una relazione di rilievo fra gli interni e gli spazi esterni; porzioni opache, in grès grigio scuro, contribuiscono ad una declinazione di variazione nella composizione della facciata. Ai piani superiori, vige una composizione per fasce orizzontali, che si caratterizzano per la correlazione lineare fra parti opache - segno evidente d’orizzontalità - e il ritmo interposto e variabile delle porzioni vetrate, che comprendono anche elementi a tutt’altezza, in prossimità degli angoli, a valorizzare una forma di dinamismo. L’ingresso è in posizione angolare, fra i prospetti sud ed est, e si relaziona alla scultura all’esterno: una sottrazione di volume all’edificio forma un luogo segnaletico e di transizione aperto e protetto, accentuato dall’aggetto di una pensilina. Regolazione dei flussi, funzioni di accoglienza, indirizzo e di attesa sono attività concentrate nello spazio d’ingresso, un ambiente dal disegno elegante, accogliente, secondo forme morbide. Caratteri che si ripercuotono in modalità differenti anche nell’organizzazione degli spazi di lavoro ai piani superiori, che comprendono vaste superfici aperte, multifunzione, stimolanti relazioni interpersonali e condivisione, uffici “privati” e riservati, sale di riunione. La composizione degli spazi interni è frutto di integrazione fra le linee guida dell’azienda, il progetto architettonico, e l’opera progettuale di Lombardini22. Il prospetto nord mostra una decisa articolazione volumetrica: il complesso della nuova sede Siemens può essere definito come un grande edificio a E, regolare nel suo volume a quattro piani fuori terra, al quale si integrano due corpi edilizi; i due corpi, collegati, sono destinati a spazio conferenze, con possibilità di segmentazione interna, e a mensa. Il progetto definisce così due corti interne, con elementi vegetali: lo spazio si impreziosisce secondo un disegno a conformazione “organica”, si accentuano le correlazioni fra interno ed esterno al livello del piano terra, si ottiene un luogo di raffinatezza e di interscambio, confermando nuove configurazioni dell’architettura per edifici direzionali.

Luogo: Milano
Committente: Siemens Spa Real Estate
Anno di realizzazione: febbraio 2018
Superficie costruita: 15,500 m2
Architetto: Barreca & La Varra
Gruppo di progetto: Claudio Barborini, Chiara Capponi, Luigi Tambuscio
Appaltatore principale: Impresa Percassi

Consulenti

Strutture: Milan Ingegneria
Impianti: United Consulting
Certificazione LEED: Deerns Italia
Progetto antincendio e sicurezza: Studiogamma
Progetto del verde: AG&P greenscape
Progettazione interni: DEGW
Segnaletica: FUD

Fornitori

Pavimentazioni interne, rivestimenti esterni: Cotto d’Este
Rivestimenti interni: Mirage
Facciate: Sermeca
Impianti elettrici: Milani, Elettromeccanica Galli
Impianti meccanici: Gianni Benvenuto
Arredi: Pedrali
Schermature solari: Bandalux

Fotografie: © Carola Merello

BARRECA & LA VARRA
Lo studio di architettura Barreca & La Varra nasce nel 2008 a Milano, fondato da Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra, già soci fondatori nel 1999 di Boeri Studio con Stefano Boeri. Nel corso degli anni l’attività professionale dei due architetti ha acquisito rilievo nazionale e internazionale nel campo della progettazione urbana e architettonica, attraverso la partecipazione a concorsi e lo svolgimento di incarichi pubblici e privati per importanti gruppi italiani e stranieri. Tra i numerosi progetti sviluppati, sono stati in questi anni completati: il Bo­sco Verticale a Milano, il polo culturale La Villa. Centre Régionale de la Méd­iterranée per la regione PACA a Marsiglia, i Siemens Headquarters di Milano, un intervento di housing sociale a Seregno (Milano), il polo RCS Mediagroup a Milano, l’edificio 307 a Milano-Bicocca per Pirelli RE. L’attività urbanistica ha visto la partecipazione a importanti progetti di sviluppo portuale (Cagliari, Trieste, Ravenna, Napoli, Salonicco), il progetto del CERBA (Centro Europeo di Ricerca Biomedica Avanzata) a Milano, la collaborazione all’ufficio di piano per Expo2015 Milano. Lo studio si caratterizza per l’attenzione costante alle nuove tecnologie di co­struzione e al loro impiego nella sperimentazione di un linguaggio architetto­nico e urbano complesso, attento alle mutevoli articolazioni della società con­temporanea e alla complessità dei processi economici, sociali e istituzionali che oggi producono la città, il territorio e l’ambiente.

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