Progetto di riconfigurazione - Sede Swiss & Global
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Progetto di riconfigurazione - Sede Swiss & Global

Dap Studio

Progetto di riconfigurazione - Sede Swiss & Global
Scritto da Francesco Pagliari -
Un edificio d’inizio Novecento a Milano, con l’evidenza dell’orditura compositiva e dei materiali (muri, zoccolo, marcapiani in cemento decorativo, intonaci, finestre con davanzale e cornici, cancellate, pensilina liberty per l’ingresso aulico, gronde, il bow-window sul giardino interno) che conferisce un’idea di firmitas, viene riconfigurato. I paramenti murari esterni permangono intatti, unitamente all’orditura delle finestre, in modo che il volto rappresentativo dell’edificio si limiti a definire la continuità di una funzione operativa, un luogo che non declama variazioni d’effetto e appariscenti nel contesto urbano. Si tratta della “sede” di una società, di un’attività d’intrapresa in senso largo, un’architettura disposta con una certa dose di compassatezza e di aulicità, cui pare allinearsi la scelta di conservare la storicità ancorché recente, nella forma esterna dell’edificio. L’idea di progetto è che si possano talvolta sovvertire criteri di coerenza, per immagini, materiali, distribuzione degli spazi, fra l’interno e l’esterno di un edificio: è l’interno ad essere l’oggetto della trasformazione, per concentrare segni di riferimento, effetti di coniugazione nei contrasti, ed instillare un senso di controllo fra sensazioni di tensione e straniamento, in un edificio a “doppia immagine”. Ciò che appare all’esterno è un indice di tranquillità, un aspetto iniziale rassicurante in quanto non si discosta dall’abitudine visiva; la necessità vera è quella di approfondire, verificare, già da quanto si intravede all’ingresso. Il progetto dello studio DAP (Paolo Danelli ed Elena Sacco, con Antonio Gentili ed Isabella Maruti) può elaborare una strategia articolata per offrire una nuova realtà, intessuta di distinzione e di modernità, correlando nella sede di Swiss & Global, società presente nel campo delle attività finanziarie, idee di conservazione e di innovazione, quasi una sintesi che introduce alle capacità del marchio, una forma profonda e sottile di rappresentare ed esprimere identità societaria. Costituire spazi interni che dissolvono la solidità delle murature, attraverso un involucro che fascia in parte gli interni: nuove, seducenti geometrie dell’involucro caratterizzano i corridoi distributivi e si distanziano da alcune zone della muratura perimetrale. Sin dall’ingresso, la nuova “pelle” si sovrappone alle pareti, lasciando un margine libero sui gradini, con il suo addentellato tracciato di listelli in legno bianco su una sottostante tamponatura in legno: una forma che consente l’assimilazione al procedimento compositivo per pieni e vuoti, nella proposizione concreta di una dinamica di vibrazioni che si esprime per cenni, nel lieve pronunciarsi della serie di listelli sporgenti. Accompagnare nel ritmo e nelle variazioni il percorso negli spazi interni rinnovati: il segno è l’astrazione di geometrie e di sensazioni, la distanza effettiva e simbolica che intercorre con la muratura, la cesura che apre l’involucro interno all’incontro con le finestre, il nuovo itinerario che viene guidato lungo i corridoi e gli ambienti dei quattro piani riformulati. Al piano rialzato si attribuiscono funzioni d’accesso pubblico, con la sala multimediale a pareti mobili che, a disposizione chiusa, può accogliere riunioni e divenire spazio espositivo, in disposizione aperta; una scala laterale concede diretto accesso al giardino, ulteriore ampliamento per manifestazioni a rilevanza pubblica. Al primo piano si collocano gli uffici dirigenziali ed operativi, al secondo gli ambienti di rappresentanza e le sale per riunioni a differente dimensione; al terzo piano, che si eleva sopra la linea di gronda, si situa la foresteria e lo spazio-benessere. La nuova formulazione degli ambienti interni si qualifica per un processo di sostituzione rispetto alla situazione precedente e per astrazioni: pavimenti in kerlite e soffitti, dalla medesima coloritura sui toni del grigio, costituiscono una cornice-guida visiva omogenea, ai limiti spaziali superiore ed inferiore; l’involucro interno di rivestimento sovrapposto alle pareti accompagna i percorsi, in un’atmosfera di chiarore; nuclei di colore forniscono gli snodi dei percorsi interni: volumi in vetro colorato rappresentano una sorta di cerniera nel sistema distributivo di transito, all’interno della luminosità diffusa ed omogenea degli spazi. Ad ogni piano è collocato un blocco di servizi, che emerge ed è riconoscibile per la forte distinzione di colore: una zona interamente monocromatica, i cui piani verticali ed orizzontali divengono unica entità, un accento emergente, che collabora a definire la preziosità ambivalente della nuova spazialità interna.

Francesco Pagliari

Luogo: Milano
Committente: Swiss & Global Asset Management
Anno di Realizzazione: 2011
Superficie Costruita: 1300 m2
Architetti: DAP studio/Elena Sacco – Paolo Danelli, Antonio Gentili, Isabella Maruti
Design Team: Alessia Mosci, Carolina Martinelli, Fabio Pellizzari
Direzione Lavori per le Opere Architettoniche e gli Allestimenti: Paolo Danelli
Direzione Lavori per le Opere Impiantistiche e Forniture: Antonio Gentili, Isabella Maruti
Imprese di Costruzione: Edil Design, Elleterm

Fornitori
Pavimenti in Gomma: Tarkett
Illuminazione: Viabizzuno, Plexiform, Sera
Sanitari: Catalano
Rubinetterie: Hansgroe
Maniglie: Olivari

Realizzazione Interni: Barth
Pavimenti in Kerlite: Cotto d’Este 
Arredo Bagno: Inda 

Fotografie: © Alessandra Bello

DAP Studio 
DAP studio ha sede a Milano: nasce nel 1992 dalla collaborazione tra Elena Sacco e Paolo Danelli, entrambi laureati alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Lo studio è attivo nella progettazione per committenza pubblica e privata, a varie scale di intervento. Negli ultimi anni, tema rilevante è il progetto di spazi pubblici per attività culturali, cui DAP studio affianca lo sviluppo di progetti e sistemi culturali. Nella sinergia fra tali ambiti di ricerca, lo studio affronta aspetti programmatici del progetto: studi di fattibilità ed elaborazioni preliminari alla progettazione architettonica. DAP studio ha partecipato alla 12a Biennale di Architettura di Venezia 2010 nell’ambito del Padiglione Italiano ed è stato nominato per il premio Mies van der Rohe 2011. Nel 2009 ha ricevuto una menzione al Premio Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana.

 

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