Too good to waste
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Too good to waste

Miralles Tagliabue EMBT

Too good to waste
Scritto da Redazione The Plan -

Promossa da American Hardwood Export Council, “Too Good to Waste” è un’installazione interattiva progettata da Benedetta Tagliabue – EMBT e realizzata da Benchmark Furniture che sarà in mostra all’Università degli Studi di Milano durante la Milano Design Week, dal 3 al 15 aprile 2017.
Questa imponente installazione in legno è composta da quattro pezzi singoli e unici, avvolti attorno al colonnato di ingresso all'Aula Magna, che si trasformano al tocco dei visitatori rivelando pezzi nascosti di mobili pregiati. Benedetta Tagliabue, fondatrice di EMBT, spiega: “Mi sento privilegiata a progettare un’installazione con il legno di latifoglie americano e il contributo di Benchmark, che sarà presentata a Milano, la città in cui sono nata e cresciuta.”
“Too Good to Waste” cerca di mettere in discussione la validità del rapporto attuale tra il consumo del legno e le tendenze di moda. Contrariamente alla percezione comune, non tutte le foreste stanno scomparendo. La vasta foresta di latifoglie americane per esempio, è una risorsa in rapida espansione e il suo volume è più che raddoppiato negli ultimi 50 anni. Tuttavia, a causa di tendenze di moda e colori, la domanda è troppo spesso focalizzata su alcune specie, mentre molte altre sono poco utilizzate e lasciate nella foresta, un'occasione persa per il design e per lo stoccaggio di carbonio.
“Too Good to Waste” è un invito a riflettere sull’uso responsabile di queste foreste e a scoprire le specie e le qualità dei legni di latifoglia americani che normalmente non troviamo nelle case o nei negozi di arredo europei, ma che necessitano di essere considerati se vogliamo contribuire a un uso equilibrato e sostenibile della foresta.
“Too Good to Waste – sottolinea Sean Suttcliffe, co-fondatore di Benchmark insieme al leggendario designer inglese Terence Conran - riguarda l’uso efficiente della foresta. Abbiamo impiegato delle specie poco utilizzate per dimostrare quanto siano belle, versatili e utili agli artigiani. Noi, da ebanisti rigorosi, siamo sempre stati molto esigenti nell’utilizzo dei pezzi migliori e ciò significa anche variare, se bisogna passare a un modo di vivere più sostenibile. Noi ora utilizziamo nodi, alburno e tutte quelle caratteristiche che fino a 10 anni fa erano impensabili da utilizzare nei mobili di fascia alta.”
“Molti degli attuali prodotti in legno - racconta David Venables, direttore europeo di AHEC - sono limitati a determinati colori e a poche specie di latifoglie, privando consumatori e progettisti della libertà e dell’estro nella sperimentazione. Questo è un concetto molto importante nella società di oggi; come utilizzare di più materiali che non sono la nostra prima scelta, in modo da essere più sostenibili? L’obbiettivo di questo progetto è aprire un dialogo su questi temi. Perché limitarsi? Perché essere tradizionali? Perché usare solo i materiale che pensiamo ci piacciano? Cerchiamo di essere più creativi!”.
Questo progetto non è solo una celebrazione di tutte le specie e classi di legno di latifoglia che la foresta produce naturalmente e rigenera, ma anche un invito a scoprire il pezzo, nel senso più letterale: gli utenti sono incoraggiati a toccare e abitare questo pezzo, a interagire e giocare con lui, esplorando i suoi diversi componenti, spingendo, tirando, girando e scoprendo nuove configurazioni.
Too Good To Waste reinventa la storica architettura del Cortile d’Onore del famoso architetto Filarete. Benedetta Tagliabue spiega: ”Abbiamo voluto ricreare - in un modo giocoso e moderno - un muro pieno di sorprese con cui le persone possono interagire, scoprendo e utilizzando i mobili nascosti: sedie, tavoli, specchi... Speriamo che la curiosità renderà questo pezzo molto animato."
L’installazione mostra la trasformazione del legno di latifoglia dalla sua forma più grezza a un materiale più raffinato di ebanisteria, esprimendo come i mobili in definitiva provengono dalla foresta.
Sean Suttcliffe aggiunge: "Abbiamo costruito un bosco formato da segati di tulipier, ciliegio, quercia rossa e acero americani grezzi, e fuori da questo bosco stiamo disegnando pezzi finiti di mobili. Le strisce verticali della foresta le abbiamo estese nei mobili, trasformandole dallo stato grezzo della foresta in una finitura lucida di ebanisteria".
Nelle parole di Benedetta: “L’imperfezione può rendere un pezzo bello e unico. Si può lavorare con materiali considerati imperfetti con competenza, intelligenza e curiosità, trasformandoli in qualcosa di amato.”

 

WOOD SPECIES
Quercia rossa americana

La quercia rossa è la specie dominante nelle foreste di latifoglia U.S. con un grano distintivo e un legno che non sempre è di colore rosso. Il nome si suppone sia dovuto al colore delle foglie in autunno. Le piante di quercia rossa crescono naturalmente solo in Nord America, anche se piantate altrove. I dati della FIA - Forest Inventory Analysis mostrano che la massa legnosa della quercia rossa è il 18,7% della massa legnosa totale di latifoglie U.S. e che, mentre 33,9 milioni di m3 di quercia rossa americana vengono raccolti ogni anno, più di 32 milioni di m3 crescono naturalmente nello stesso periodo. In generale, l'alburno di quercia rossa è marrone chiaro e il durame è spesso rosa tendente al bruno-rossastro. La quercia rossa americana ha ottime caratteristiche generali di resistenza relative al peso. I suoi impieghi principali sono in mobili, pavimenti, porte e nelle costruzioni.

Ciliegio americano
Con tonalità calde e una superba qualità di finitura, il ciliegio americano è ampiamente disponibile nelle foreste di latifoglie degli U.S. e nel Nord America. I dati della FIA - Forest Inventory Analysis mostrano che la massa legnosa del ciliegio americano è il 3,0% della massa legnosa totale di latifoglie U.S. e che, mentre 4,3 milioni di m 3 vengono raccolti ogni anno, più di 11 milioni di m 3 di ciliegio americano crescono naturalmente nelle foreste U.S. durante lo stesso periodo. Il durame del ciliegio può variare dal rosso intenso al marrone rossiccio e si scurisce con l'esposizione alla luce e con il passare del tempo. L'alburno è bianco crema. Essendo resistente e stabile quando è asciutto, il legno è molto facile da colorare e rifinire in una superficie eccellente. E' molto apprezzato per i mobili e per la falegnameria interna.

Acero morbido
Ampiamento diffuso in tutte le foreste di latifoglia del Nord America, l’acero morbido è una delle specie più prolifiche e sostenibili. I due tipi di acero sono simili in apparenza, l’alburno è bianco crema con una leggera sfumatura marrone rossiccio. I dati della FIA - Forest Industry Analysis mostrano che l’acero morbido americano costituisce l'11,7% della massa legnosa totale di latifoglie U.S. e che, mentre 14,8 milioni di m3 sono raccolti ogni anno, nello stesso periodo, più di 36 milioni di m3 crescono in modo naturale. L’acero morbido è molto più variabile di colore rispetto all’acero duro e il legno è generalmente a fibra dritta. Entrambi gli aceri sono materiali ideali per mobili, armadi, falegnameria, mentre la resistenza dell’acero duro lo rende particolarmente indicato per i pavimenti.

Tulipier americano
Il tulipier americano è una delle specie più prolifiche delle foreste di legno di latifoglie U.S. e del Nord America. I dati della FIA - Forest Industry Analysis mostrano che il tulipier americano costituisce il 7,7% del totale del legno di latifoglie U.S., e mentre 12,8 milioni di m3 vengono raccolti ogni anno, più di 32 milioni di m3 crescono naturalmente nelle foreste di latifoglie nello stesso periodo. Il tulipier ha una grana con caratteristiche meno forti rispetto a specie come il frassino e il rovere, e presenta una marcata differenza tra l'alburno e durame. L'alburno è bianco crema, mentre il durame può variare da pallido giallo o marrone al verde e viola in estremo. Il legno imbrunisce per esposizione alla luce. Il tulipier ha straordinarie proprietà generali di resistenza riguardo al peso, che lo rende particolarmente adatto per applicazioni strutturali, quali travi in lamellare e legno lamellare incrociato (CLT).

 

Architect: EMBT - Benedetta Tagliabue
Design team: EMBT - Nazaret Busto, Ling Yang, Andrea Martínez and Enrico Pinto.
AHEC: David Venables, Rocío Pérez-Íñigo, Lucy Peacock, Brogan Cox and Lauren Smith.
Benchmark: Sean Sutcliffe, Oliver Tillbury, Martin O’Hara, Ben Morgan, Rob Honeyman, Mark Paradise, Mark Kendell, Josh Hale and Sam Brown
Video: Migongo films
Photography: © Jon Cardwell

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